Capita.
A volte anche con le migliori intenzioni, capita.
Già due settimane fa avevo in mente un paio di belle storie da raccontare, ma gli eventi della vita possono fare lo sgambetto e costringerci a battute d’arresto o deviazioni.
Il mio quotidiano è fluido. Raramente ho orari fissi molto spesso invece ho una lunga lista di cose da fare. Il mio lavoro consiste nel fare la scaletta per non scordarne nessuna e metterle in un ordine efficiente.
Un esempio semplicissimo, tanto semplice quanto difficile che si avveri: se avessi solo da fare un giro in Posta e la spesa settimanale, prima il giro in posta e poi la spesa. Perché invertendo l’ ordine rischierei di lasciare eventuali surgelati e prodotti da frigo a sciogliersi nei borsoni ben ammassati nel baule della macchina.
Magari al sole.
Probabilmente con una bella coda in posta.
Quasi sicuramente con un cliente proprio prima di me che ha un problema bloccando la fila.
Mentre io penso alle mozzarelle e ai filetti di pesce che si adagiano mollemente gli uni sugli altri creando connubi culinari di dubbio successo.
Ora , anche andando prima in posta e poi a fare la spesa ci sono dei rischi. La telefonata di aiuto è sempre in agguato ” Mamma! Ho dimenticato il libro di latino!” ” Scusa hai tempo di passare dal medico a ritirare le ricette?” “Mi sono dimenticato il telefono a casa me lo porti in ufficio?” senza contare i nonni che , commoventi, chiamano ” Ciao, volevo sapere se volevi passare a salutarmi…” e che gli dico “NO!” ???
Il rischio dei filetti di pesce alla mozzarella è sempre in agguato.
Nei giorni passati, tra una Posta e una spesa, c’ erano state le consuete trattative con un artigiano speciale per trovare una mattina che andasse bene per entrambi .
L’avevamo trovato: lunedì avrei dovuto essere in un laboratorio meraviglioso che profuma di legno, di arte, di suoni, di tradizione e innovazione.
Un laboratorio piuttosto raro in queste zone, ma che animato da una passione fortissima è diventato un’ eccellenza ben oltre i nostri confini.
Beh, lunedì non non ero lì. Né in Posta né al supermercato. Ma non me ne ero scordata. Ero semplicemente a Cavalese, nel piccolo e ordinato ospedale di Cavalese perché una mia consanguinea era scivolata sul ghiaccio e si era fatta male. Una di quelle cose che dici ” Beh, è andata bene!” ma finché non è stata dimessa non nascondo una certa preoccupazione. Grazie al Cielo tutto bene, ma lunedì ero lì. Certo è meglio se dal letto della camera pulita vedi le piste del Cermis innevate e quando esci vieni avvolto dal bel freddo secco di montagna, ma sempre ospedale è. Siamo tornate mercoledì e dopo il mio artigiano non aveva il tempo e la possibilità di incontrarci.
Detto tutto ciò, lo so che state benissimo ugualmente , ma quel laboratorio è in cima alla lista e a brevissimo ci andrò.
Non vi cambierà la vita, forse.
Ma vi regalerà qualche minuto di serenità , spero.
Il problema è tutto qui, ce ne faremo una ragione.
Anzi magari un po’ di attesa in più aumenta la sorpresa…no?
Statemi bene e buona settimana!!