Non so se vi è mai capitato, ma io quando cammino in un bosco da sola, lontano dai rumori dell’ umanità , se alzo lo sguardo inspirando l’umido dei muschi e il fresco dei mirtilli, mi lascio avvolgere dalla prospettiva verticale degli abeti, dei larici, dei pini, come se il loro toccare il cielo elevasse anche i miei pensieri e i miei sensi. C’è un attimo sospeso, come quando a teatro il direttore d’orchestra cheta la disarmonia degli strumenti e tiene tutti, suonatori e platea, qualche secondo sospesi, in attesa del gesto aggraziato e deciso che infrange il silenzio, prima che diventi troppo pesante.
Se sono in un bosco io sento i bassi continui dei muschi ai miei piedi, le percussioni del ruscello, i fiati del vento… e i legni dei larici, degli abeti, dei pini.
Ascolto il rammarico per un’ Italia che apprezza poco questo mondo e sento la consolazione di sapersi invece molto apprezzati all’ estero come paese privilegiato in questa produzione.