Questa storia è cominciata così, con Fabrizia che mi viene a prendere in una tipica mattina autunnale e padana.
Gli alberi si stavano preparando con le prime sfumature di giallo, i campi alternavano varie tonalità di marrone a teneri verdi prima che il freddo, e magari la neve, ricoprisse tutto. Sopra di noi il grigio che, uniforme, si stendeva come una pianura di cielo, non era una nebbiolina poetica ma purtroppo ricordava i racconti di chi è stato a Shangai.
Ma io ero così contenta che non ci pensavo, mi godevo questa stagione che invita alla calma, alla lentezza, alla Bellezza anche quando si tinge di foglie secche. Perché gli alberi vivono ancora, i campi pure, la luce tenue delle stagioni fredde riposa gli occhi dai bagliori dell’estate, e c’è Vita, pulsante anche in questo momento di apparente tristezza.
Non lo sapevo, ma la Natura mi stava anticipando qualcosa di quello che a breve avrei scoperto.
L’entusiasmo di Fabrizia mi contagiava: le cose sono Belle a seconda del cuore con cui le si guarda, e io avevo un cuore gioioso e,devo ammetterlo, emozionato.
In fondo alla strada sghiaiata, a cento metri da quella asfaltata che serpeggiava tra capannoni industriali, compare un bel casolare di campagna pulito, ordinato con orto fiorito di zucche e olivi poderosi.
E poi il sorriso di Annalisa, un abbraccio di energia, una carezza potente, uno sguardo commovente.
Questa storia è finita così: ho scoperto che una grande “famiglia” di persone ha saputo unire forze e capacità diverse per creare ed organizzare un multi-laboratorio artigianale. Partendo 21 anni fa da un tavolo verde in una parrocchia di periferia, reso disponibile da Don Pino due ore a settimana, nell’arco del tempo, tra rifiuti e porte aperte, tra diffidenza e angeli custodi, hanno trovato chi gli insegnasse a seguire alveari e produrre ottimo miele di tiglio, castagno e acacia, partendo proprio dalla costruzione dei telai su cui raccogliere questo nettare delizioso, e imparando a conoscere l’arte e l’amore per questo mestiere e queste operose creature.
Hanno trovato tecnici e mastri birrai che gli insegnassero a produrre 3 tipi di birra nel loro piccolo ma perfetto laboratorio, perfette per dissetare gli amici o fare due chiacchiere in compagnia
Hanno trovato chi gli insegnava a fare nocino, limoncino e bargnolino partendo dalla raccolta dei frutti fino alla lavorazione e al confezionamento in belle bottiglie da godere la sera dopo cena o da regalare per le feste.
Hanno trovato mani creative per fare bomboniere su misura per ogni tipo di occasione da ricordare.
Hanno trovato mani esperte di professionisti che insegnano a lavorare la creta e a dipingere.
E siccome è bello lavorare, creando e producendo, perchè non condividere anche momenti di fitness, danza e viaggi? E allora ecco che sostenuti da una cooperativa , hanno girato l’Europa per visitare monumenti o toccare l’acqua gelida in un cratere spento…e ovviamente ci è scappato anche il film!!
E l’estate? Ci perdiamo di vista per tre mesi? Perché invece non stare insieme lavorando, a volte giocando, anche con chi resta solo in città? Nasce così anche un progetto di animazione creativa per i mesi estivi, che diventa di esempio e di sostegno anche per altre associazioni e per il Comune della città.
Essendo poi in campagna l’orto è d’obbligo e così si coltivano, si raccolgono e si dividono fraternamente i prodotti biologici della terra.
Cosa vi devo dire d’altro? Sono stata travolta dalla capacità incredibile di pensare, progettare e realizzare tante iniziative che uniscono il saper fare artigiano di chi è esperto e il saper fare volenteroso e generoso di chi vuole imparare, mettersi in gioco e fare cose belle e buone stando insieme, ognuno con le sue capacità e il suo entusiasmo. L’unione fa la forza si dice e FACE ne è la dimostrazione. Quando l’obiettivo comune è lavorare bene e seriamente, per avere un futuro sereno, per avere il proprio posto nel mondo, condividendo gioie e fatiche, talenti e limiti, beh si diventa così: energia pura e contagiosa!!
Adesso capisco perché Fabrizia voleva portarmi qui… adesso capisco il miracolo dell’Amore, adesso capisco che le differenze importanti sono tra chi ha voglia di fare e chi sta a guardare, tra chi ama e chi sopravvive, tra chi ci prova e chi giudica, tra chi vede solo i limiti e chi si lascia aiutare, tra chi sorride alla Vita e chi chiude il cuore, tra chi vede solo i problemi e chi vede anche le possibilità…adesso capisco questa musica che mi canta dentro da quel giorno, che mi fa tornare per prendere miele per avere la scusa di sentire ancora quell’entusiasmo che anima tutti quelli che lavorano qui. Adesso capisco che FaCe in verità vuol dire Fare Assieme Con Entusiasmo e che, ancora una volta, constato che quando il lavoro passa dal cuore alle mani, e magari in compagnia, le persone sono più umane, più felici, e il loro operato è un Bene che salva il mondo.
Vi lascio i contatti per conoscerli meglio, qui il miele è dolce, il liquore genuino, la birra dissetante…perché resistere??!!
Potrete così anche conoscere tutti i ragazzi e le ragazze che sono il vero motore di questo laboratorio, la fonte di ispirazione e di soddisfazione che ha ribaltato la prospettiva: il bel casolare che ospita i loro laboratori non è più in fondo a una strada separato dal mondo, appartato e discreto, no, è il punto di partenza di un’esperienza, di un esempio che può scardinare pensieri pigri e timorosi, grigi come la nebbia di Shangai e trasformarli in idee concrete e poetiche come il sole d’autunno.
Non arriverete in via Martinella, ma ripartirete da qui con nuovi orizzonti.
Grazie per questa storia!
Non si potevano trovare parole migliori per raccontare la grande bellezza della famiglia FA.CE. Grazie
Ho letto questo racconto in una giornata di profonda stanchezza per non dire tristezza e ho trovato un’altro scopo nel lavoro di questi ragazzi, la capacità di fornire un raggio di luce a un cuore affaticato.
Mi rimboccherò le maniche e ripartirò con entusiasmo!
Grazie per le bellissime parole e immagini. È complicato e difficile essere genitori di ragazzi così speciale. Poi però li accompagni nella vita e quando meno te lo aspetti ti ripagano di tutti i sacrifici con il loro entusiasmo.
Fa bene a noi genitori incontrare persone come Benedetta che sanno cogliere il bello dei nostri figli e della grande famiglia fa.ce in cui tutti, genitori e figli, troviamo aiuto, sostegno, comprensione e amicizia.
Grazie! Grazie per aver scelto parole perfettamente calzanti sulla nostra realtà. Grazie per essere venuta a conoscerci con il cuore e con gli occhi di chi cerca il bello e il buono. Grazie perché leggere tutto d’un fiato ciò che la nostra grande famiglia è riuscita a costruire, ci regala una carica di energia che potremo spendere ancora una volta in quel casolare con i nostri ragazzi.
Sono un volontario della Fa.Ce. Ho letto e riletto questo bellissimo testo che ci rappresenta. Personalmente te ne sono grato e spero di avere l’occasione di incontrarci in Fa.Ce per rinnovare la mia gratitudine.
rispondo a tutti…grazie a voi persone tutte speciali!! spero tanto di aver incuriosito chi ancora non ha la fortuna di conoscervi, io intanto verrò presto a ritirare i miei kg di miele e a conoscervi tutti! non vedo l’ora!! intanto, se volete, condividete il post per allargare la cerchia e conquistare nuovi amici!! GRAZIE a tutti!! ❤
Grazie Benedetta, il tuo racconto mi ricorda lo spirito iniziale con cui sono entrato in Fa.Ce., rappresenta il presente con i risultati ottenuti e mi fa sperare in un futuro, dove i nostri ragazzi possano trovare il loro progetto di vita